19 gennaio 2014 Anniversario del Dies Natalis della serva di Dio Giulia Colbert di Barolo

Le comunità delle Figlie di Gesù Buon Pastore sparse nei tre Continenti: Italia, Messico e Colombia, Eritrea, hanno vissuto con grande intensità il 150° anniversario del Dies Natalis della loro Madre Fondatrice, la Serva di Dio Giulia Colbert Falletti di Barolo, con momenti di preghiera, manifestazioni, incontri. Il luogo che ha attirato sorelle da tutte le comunità sparse in Italia è stato Torino, dove il 18 e il 19 gennaio si sono celebrati gli eventi più significativi.
Come avevamo comunicato nel programma precedentemente, sabato 18 gennaio si è svolto il Convegno organizzato da diversi Enti promotori, con grandi personaggi di spicco che hanno ricordato e hanno fatto rivivere il grande carisma di Giulia insieme al marito Carlo Tancredi Falletti di Barolo. Difficile dare una valutazione sui diversi relatori, ma la cosa più bella è aver presentato Giulia secondo vari aspetti, hanno mostrato il carisma di questa donna speciale della Torino dell’ottocento, che con la sua intelligenza,  la sua carità, l’amicizia, la sensibilità verso i poveri, ha realizzato nella sua vita un capolavoro di Dio, meritandosi un cammino di santità che, a parole del Card. Angelo Amato probabilmente, entro quest’anno sarà emesso il decreto di Venerabilità.

Il Card. Amato ha proseguito dicendo che i coniugi Falletti di Barolo, sono stati grandi, eroici nell’esperienza cristiana. Percorrendo la vita di Giulia il Cardinale ha ricordato che si è spesa per aiutare i più miseri a vivere con dignità e a migliorare attraverso scuole, ospedali, “ il Rifugio” per giovani a rischio, “ Case famiglia” per le giovani operaie, con la sua ostinata carità Giulia è stata una donna vulcanica, la sua carità è sempre arrivata prima della giustizia. Purtroppo figure come quelle di Giulia e Carlo Tancredi, che hanno segnato il progresso del Paese, considerati come santi vanno inseriti nella storia, ma spesso vengono messi solo in sacrestia, ha concluso il Cardinale.

 

 

L’appassionato intervento di suor Ave Tago, delle Figlie di Gesù Buon Pastore, ha sottolineato tra i tanti aspetti, il ruolo avuto da Giulia Colbert nel “ far scoprire alle donne la loro dignità e far assumere loro responsabilità nella società.”

Tanto per citare ancora  uno dei tanti relatori il Prof. Stefano Zamagni, ha insistito più volte che il bene va fatto bene, ricordando il talento di Giulia, ha sottolineato che le ricchezze non sono infinite, vanno prodotte e poi non tenute per sé ma distribuite e Giulia  ha fatto così, con gioia, espressione di amore verso i poveri. Giulia come donna ha saputo trattare con rispetto le persone, non con la tolleranza, ma la consolazione, non ha mai lasciato soli coloro che erano nella sofferenza.

Riportiamo una parte dell’articolo del giornalista  Milo Julini

Il Convegno “Giulia di Barolo. Patrimonio di umanità, valore di un’esperienza” si è svolto in occasione dei 150 anni dalla morte della Serva di Dio Giulia di Barolo, nel Salone d’onore di Palazzo Barolo, con una notevole partecipazione di pubblico.
Hanno preso la parola S. E. Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino e Presidente dell’Opera Barolo; Giampiero Leo consigliere della Regione Piemonte; Silvio Magliano, Vicepresidente del Consiglio Comunale di Torino, presidente del Centro Servizi per il Volontariato VSSP, e Mario Barbuto, Presidente Corte d’Appello di Torino.
Dopo la Prolusione di S. Em. Card. Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, abbiamo ascoltato gli interventi di Suor Ave Tago, delle Figlie di Gesù Buon Pastore (“Giulia di Barolo. Storia di una donna inquieta d’amore e del suo carisma”), del Prof. Giorgio Chiosso, dell’Università di Torino, (“Educare per costruire capacità. Il coraggio di una donna alle periferie dell’esistenza”), della Dott.ssa Tiziana Ciampolini, dell’Opera Barolo (“Responsabili di un’eredità. Generare valore sociale ed economico per i territori”), del Prof. Stefano Zamagni, dell’Università di Bologna (“Per una carità delle opere che produca sviluppo”).

Al pomeriggio hanno relazionato Padre Aldo Trento, Missionario Fraternità San Carlo Borromeo in Paraguay (“Un altro mondo in questo mondo. Vita e testimonianza della missione ad Asunción”) e Suor Felicia Frascogna, delle Suore di Sant’ Anna (“L’opera delle Suore di S. Anna nel mondo”). E’ stato presentato un video che illustrava la vita e le opere delle Figlie di Gesù Buon Pastore.

Dopo interventi tanto qualificati, cosa potrei aggiungere come cronista? Dice Milo Julini,
certamente non tenterò neppure di sintetizzare maldestramente i loro concetti: mi auguro che gli Atti del Convegno vengano completati in tempi accettabili e che le varie relazioni siano presto disponibili on line.

E questo ce lo auguriamo anche noi Figlie di Giulia per far partecipe di quanto è stato detto a tante altre persone, che per diversi motivi non hanno potuto essere presenti a Torino.

Le manifestazioni sono continuate la stessa sera con un concerto nella Chiesa di S. Giulia fatta costruire dalla Marchesa dove riposano le sue spoglie e da alcuni mesi quelle del marito Carlo Tancredi.  Il concerto è stato eseguito dal gruppo “Alunni del cielo” alle ore 21.00 di sabato, è stato seguito con molta attenzione da parte dei partecipanti,  godendo dell’ascolto della parola di Dio, della bravura dei cantanti in una atmosfera di gioia, di pace e fratellanza.

Galleria foto del convegno


Riportiamo alcune riflessioni delle sorelle presenti all’Eucarestia :

19.01.2014

Santa Messa celebrata dall’Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia, nella chiesa di  S. Giulia Vergine e Martire, in occasione del 150° anniversario del dies natalis della nostra Madre Fondatrice.

Alla celebrazione c’è stata una vasta partecipazione. Erano presenti: il Vice-presidente dell’Opera Barolo, avv.to Luciano Marocco, e alcuni membri del  Consiglio; un gruppo delle Figlie di Gesù Buon Pastore  e delle Suore di S. Anna; molti parrocchiani e persone devote della Serva di Dio…

L’Arcivescovo ha introdotto la celebrazione ricordando il significativo convegno celebrato ieri a Palazzo Barolo nel 150° anniversario della nascita al cielo della  Serva di Dio Giulia Colbert di Barolo, importante per la presenza autorevole del cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, e per l’approfondimento della conoscenza di questa vita così esemplare.

Nell’omelia, commentando il Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,29-34) ci ha esortato a ripartire dal Battesimo. Siamo profeti in virtù del Battesimo, chiamati come Giovanni a entrare con profondità dentro la nostra storia e dentro la storia del mondo intero, per leggere come lui i segni di Dio, che non mancano mai perché è sempre Lui che ci viene incontro.

L’Arcivescovo  ha presentato Giulia come modello di santità e di umanesimo cristiano: la sua fede l’ha aperta a tendere la mano in prima persona ai bisognosi con  autenticità e amorevolezza; nonostante le difficoltà del suo contesto, è riuscita ad avvicinarsi alle persone dei diversi strati della società d’allora con saggezza e determinazione.
Mossa dall’amore di Dio, è andata nelle periferie più degradate, si è rimboccata le maniche, ha cercato i poveri, li ha guardati, li ha toccati, non si è limitata a fare l’elemosina, non ha mandato le cameriere… Riconoscendo la dignità di ogni persona, come figlia di Dio e immensamente amata dal Padre, ha agito con intelligenza d’amore ed instancabile dedizione, per educare le persone alla fiducia, alla responsabilità personale, alla fede e alla solidarietà…

La Serva di Dio Giulia di Barolo è un dono per la nostra Città, per la Chiesa e per il mondo e noi tutti ringraziamo Dio.

Tutti noi siamo invitati a vivere in comunione con Dio e a farlo conoscere, ad andare verso le periferie per testimoniare l’amore misericordioso di Dio come lo hanno testimoniato Giovanni Battista e Giulia di Barolo, della quale ci aspettiamo presto venga  riconosciuta  la santità.  
Suor Ave Tago

Nell’omelia l’Arcivescovo ha messo in risalto l’attualità e la grandezza della vita e opere di Giulia, con un esempio concreto delle vicende odierne nella sua Diocesi l’Arcivescovo ha rimarcato il motto tanto amato e attuato della nostra fondatrice: “ CARITA’ SEMPRE, SUBITO ”
Diverse suore della comunità di Torino hanno raggiunto la Chiesa,  nonostante  
l’incessante pioggia la chiesa era gremita di gente,  nell’attesa risuonavano nel mio cuore le parole del salmo “il nome del giusto sarà sempre ricordato”, la S. Messa è stata concelebrata da vari sacerdoti insieme al parroco Don Primo Soldi. L’Arcivescovo nell’ omelia fatta a braccio ha ringraziato Dio per il dono della vita e l’opera della nostra fondatrice, lei una straniera diventata una di noi, ci insegna come agire da veri cristiani, una donna coraggiosa che ha saputo mettere a disposizione quanto aveva per i poveri  e  ci ha lasciato questa bella chiesa,  prendendo poi spunto dal motto tanto caro a lei “CARITA’ SEMPRE E SUBITO”  ha detto che rimane ancora oggi attuale il suo carisma, di amore e misericordia verso i più emarginati. L’Arcivescovo ha continuato, questo motto come vorrei che fosse impresso in ciascuno di noi, ha ricordato un episodio di cui è venuto a conoscenza in questi giorni,  è capitato che nel mezzo della notte un uomo ha chiamato al centro caritas, per dire di soccorrere una ragazza che egli passando con la sua macchina, ha visto sulla strada per terra e picchiata fortemente, questo signore si è sentito dire da una dei volontari che in quell’ora non erano a disposizione per andare a soccorrere questa ragazza,  l’uomo vedendola così male e non sapendo che cosa fare  ha deciso di caricarla sulla sua macchina e portarla al pronto soccorso.Vedete questo io dico e, alzando la voce commosso, se siamo davvero cristiani non viviamo la carità ad ore ma “Sempre” e se facciamo volontariato la carità non è a ore ma “Sempre e Subito”, e terminando l’omelia ha lanciato questo monito per tutti e soprattutto ai volontari. Andando verso la sede per la consueta pausa di silenzio, tornò indietro e disse: mi dimenticavo purtroppo mi hanno informato che la ragazza nell’attesa è morta in ospedale…..
Suor Lupita

 

Galleria foto S-Messa

 

MOVIMENTO DI SPIRITUALITA’ LAICALE “ SURSUM CORDA” SUI PASSI DELLA SERVA DI DIO GIULIA  COLBERT DI BAROLO

 

Sabato 25 gennaio, continuarono gli eventi in onore alla Serva di Dio Giulia di Barolo, con il Movimento laicale Sursum Corda, un torpedone di soci del Gruppo Codogno 1 del Movimento di Spiritualità laicale “Sursum Corda” con amici e familiari ha raggiunto la Casa Madre dell’Istituto delle Maddalene a Torino, insieme ai gruppi di San Polo di Piacenza, Vigevano, Vercelli e della Parrocchia di S. Giulia in Vanchiglia.
In mattinata è stata celebrata da Don Primo Soldi, nella cappella della Casa Madre delle suore, l’Eucarestia per ringraziare il Signore del dono di Giulia alla sua Chiesa e alla società di Torino. Si è trattato di un’occasione per ricordare la figura di “ mamma Giulia”, come hanno detto il parroco Don Primo Soldi, il presidente del Movimento Giovanni Borghi, e la rappresentante delle suore del Buon Pastore. I codognesi, dopo il pranzo in fraternità, hanno poi visitato il Museo  della Fondatrice, situato nella casa delle Suore, la Basilica di Maria Ausiliatrice con i luoghi salesiani cari a San Giovanni Bosco, nonché il Palazzo Barolo, sede fra l’altro dell’importante Opera Pia. Sulla strada del ritorno il gruppo ha fatto sosta  nella chiesa parrocchiale di  Santa Giulia, pregando sulla tomba che ospita le spoglie della Serva di Dio Giulia di Barolo.

Galleria foto Sursum Corda

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