Cremona ricorda 160 anni della presenza delle Figlie di Gesu’ Buon Pastore

Sabato 22 marzo presso l’Istituto Buon Pastore a Cremona le suore hanno ricordato e festeggiato la loro presenza avvenuta il 23 marzo 1854 per volontà della Fondatrice Giulia Colbert di Barolo.

Dalle cronache si legge che il 23 marzo 1854 da Torino partono cinque suore Maddalene per fondare la nuova Casa di Cremona, Giulia consegnò alle suore una statua della Madonna perché fosse per loro custodia e difesa, e operassero sotto la protezione della Santa Vergine.

La Fondatrice accompagnò le cinque suore con la preghiera assidua e costante, iniziarono il loro servizio umile e fedele mettendosi alla pari con i più poveri bisognosi.

 “Tutto cominciò con un pellegrinaggio al santuario di La Salette: due preti cremonesi, mons. Ferdinando Manini e don Luigi Piattelli vi si erano recati per devozione, ma anche per cercare in Francia delle religiose disposte ad occuparsi di un ritiro per ragazze a rischio - abbandonate e pericolanti, come venivano chiamate allora - aperto dallo stesso Manini. Le accompagnava il marchese Idelfonso Stanga. Pensavano che laggiù fosse facile reperire il personale che cercavano, invece, dopo aver consultato invano parecchie congregazioni femminili, decisero di tornare a casa. Fecero però tappa a Torino per salutare un sacerdote conosciuto dalla marchesa Brigida Stanga, che per combinazione era il confessore di Giulia di Barolo. Costui, appreso lo scopo del viaggio oltralpe, vide subito nella Serva di Dio la persona in grado di risolvere i problemi del Manini, e combinò l'incontro tra i due.

Giulia si trovava quel giorno in visita al Rifugio (dove si recava pressoché quotidianamente) e proprio mentre ne stava uscendo, incrociò il gruppo dei cremonesi, che le parlarono dell'opera appena iniziata nella loro città tra quelle ragazze difficili di cui già a Torino si occupavano le Maddalene. La Marchesa non perse tempo: fece subito visitare loro il Rifugio e il monastero delle sue suore, poi, fedele al suo stile carità-sempre-subito, convocò il Consiglio della Congregazione e mise sul tappeto l'ipotesi della nuova fondazione, la prima fuori Torino, anzi all'estero, perché allora la Lombardia era sotto il dominio austriaco.

Non fu difficile convincere le Maddalene circa l'opportunità dell'opera: il Buon Pastore avrebbe accolto giovani minorenni abbandonate ed esposte ai pericoli della strada. Il Manini tornò a Cremona felice come non mai, riuscendo a far approvare il progetto del vescovo locale, mons. Antonio Novasconi.

C'era, però, un ostacolo non da poco da superare: quello del mantenimento delle suore. Il ritiro di mons. Manini aveva scarsissimi mezzi e forse proprio per questo le altre congregazioni interpellate si erano tirate indietro. Giulia, come sempre, fu generosa: decise che avrebbe versato di tasca sua 250 lire annue per ciascuna delle cinque suore destinate a Cremona. Poi incaricò il padre Marcantonio Durando, dei Preti della Missione, e il superiore ecclesiastico delle Maddalene, di provvedere alle necessarie ristrutturazioni per fare del ritiro cremonese una copia fedele del monastero di Torino. Infine, chiamò a capo della nuova comunità suor Alfonsa Graglia, che occupava già l'incarico di Segretaria nella Casa Madre.

Le suore iniziarono ufficialmente l’opera il 25 marzo 1854, festa dell'Annunciazione di Maria. Pochi giorni dopo, la Casa apriva le porte alle prime ospiti, che avrebbero presto raggiunto il centinaio.

 Madre Alfonsa lasciò un ricordo straordinario a Cremona. Nata nel 1825 a Villafranca, accolta da Giulia quando era rimasta orfana di madre, a 23 anni aveva fatto la sua professione tra le Maddalene, distinguendosi presto per doti non comuni, tanto che a soli 29 anni fu scelta come superiora della nuova fondazione.

Con l’aiuto della Provvidenza, l’assistenza dello Spirito Santo e le numerose vocazioni, hanno permesso lo sviluppo dell’opera che la Fondatrice desiderava, fino ad ospitare circa cento delle giovani pericolanti di Cremona e di altre città. 

 

Un periodo particolarmente importante si registra verso il 1947-1976, sotto la guida di madre Cecilia Simoncelli alla quale nel 1953 il Ministero di Grazia e Giustizia conferì la medaglia d'oro per meriti educativi. Sotto la sua guida, l'Istituto si sviluppò ulteriormente: nel 1960 (e fino al 1978) diventò Casa di prevenzione e fu dotato anche di una sezione staccata di scuola media statale. Furono quelli gli anni culminanti per l'opera. Poi cambiarono i tempi e, scaduta la convenzione col Ministero, il Buon Pastore ha dovuto orientarsi verso nuove forme di servizio”.

Nel 1973 è stato aperto un pensionato per signore autosufficienti. La struttura, è denominata significativamente Casa Serena ed attualmente una cinquantina di ospiti assistiti da alcune suore, che offrono tuttora un servizio semplice, familiare, tutto per la gloria di Dio e bene al prossimo come desiderava Mamma Giulia.

 

Per festeggiare i 160 anni della presenza delle suore a Cremona sono giunte diverse sorelle dalle case vicine, insieme agli ospiti, ai loro parenti, conoscenti ed amici, hanno partecipato all’Eucarestia di ringraziamento presieduta dal parroco della parrocchia di S. Abbondio Don Andrea Foglia e da don Mario Barbieri, animata dal coro dei frati Cappuccini della chiesa di S. Giuseppe.

Durante la celebrazione, don Andrea ha ricordato la storia della Casa e della comunità dalla Fondazione  ai nostri giorni, con documenti e scritti della Madre Fondatrice Giulia che tuttora si trovano presso l’archivio diocesano.

Dopo la celebrazione la festa continuò insieme agli ospiti e agli invitati con un momento conviviale tra canti, ricordi, e  dolcetti assaporatati soprattutto da dagli ospiti di Casa Serena.

 

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